Dopo due anni di guida alla nazionale di calcio italiana il CT Roberto Mancini chiude con un bilancio estremamente positivo il girone di qualificazione al campionato europeo del 2020, gruppo J (Finlandia, Grecia, Bosnia, Armenia, Liechtstein), finendo primo nel girone a punteggio pieno con 30 punti (unica nazionale insieme al Belgio), con 10 vittorie all’attivo, […]
Dopo due anni di guida alla nazionale di calcio italiana il CT Roberto Mancini chiude con un bilancio estremamente positivo il girone di qualificazione al campionato europeo del 2020, gruppo J (Finlandia, Grecia, Bosnia, Armenia, Liechtstein), finendo primo nel girone a punteggio pieno con 30 punti (unica nazionale insieme al Belgio), con 10 vittorie all’attivo, 37 gol realizzati e solo 4 subiti, ottenendo la qualificazione con due turni di anticipo, impreziosita per giunta all’ultima gara da una vittoria record, al tempo stesso roboante e spettacolare per 9-1 contro la povera Armenia, che non lascia dubbi sulla qualità di gioco espressa dagli azzurri, la più larga in assoluto conseguita dalla nazionale di calcio nella sua storia, che trova solo un precedente della nazionale olimpica per 9-0 contro gli U.S.A. alle Olimpiadi di Londra nel lontano 1948. Ma, a prescindere dai numeri e dai record stabiliti, il nostro CT è stato soprattutto l’artefice di uno schema di gioco fin qui molto convincente, dando alla squadra un’anima e piena fiducia a molti giovani interessanti che costituiscono il futuro della nostra nazionale, tanto per citarne qualcuno nel reparto difensivo Donnarumma e Romagnoli (Milan), Acerbi (Lazio); gli inserimenti a centrocampo di Barella (Inter), Sensi (Atalanta); in attacco l’attuale capocannoniere Immobile (Lazio), Belotti (Torino), Chiesa (Fiorentina), Bernardeschi (Juve), Zaniolo (Roma), che, insieme ai veterani (Bonucci, Florenzi, Candreva, Verratti, Insigne, Jorginho, etc. etc.) che fan parte ormai del blocco della nazionale, formano un gruppo già armonico, ben affiatato e molto unito, insomma quello “spogliatoio” che mancava da tempo memorabile. I sorrisi e le esultanze che si scambiano a bordocampo i giocatori sono segni intangibili di un entusiasmo ritrovato ed un senso di attaccamento alla maglia azzurra che il CT è riuscito a trasmettere e che non si vedeva da tempi remoti. Tutto questo in soli due anni, in barba ai più scettici che non credevano in una rinascita così immediata dopo la cocente delusione patita due anni addietro, quando alla guida dell’ex CT Gian Piero Ventura la nazionale subì l’eliminazione nel doppio confronto play-off ad opera della Svezia, mancando per la prima volta la qualificazione alla fase finale di un mondiale di calcio, lasciando attonita ed incredula l’Italia calcistica, un disastro di proporzioni gigantesche per il calcio italiano. Pertanto, non rimane che essere pienamente soddisfatti del lavoro fin qui svolto dal nostro CT, al quale va fatto un plauso per questa rinascita immediata del calcio italiano, con l’auspicio che altri giovani di talento possano esplodere in vista dell’europeo itinerante, la cui gara inaugurale avrebbe dovuto essere disputata il 12 giugno 2020 allo stadio olimpico di Roma; ma, causa l’epidemia mondiale da covid-19 che ha fermato tutte le attività sportive è già stato deciso dai dirigenti UEFA il rinvio dell’europeo alla prossima estate 2021, per ovvi motivi di sicurezza e di tutela della salute dei giocatori dei 32 paesi facenti parte della competizione. Dal punto di vista sportivo, un vero peccato per il calcio italiano, perché con questa nazionale così pimpante e stimolata non è da escludere che il nostro calcio, di qui a qualche mese, avrebbe potuto vivere un altro esaltante momento di gloria, rievocando le grandi imprese e le vittorie dei campioni azzurri del passato. Ora come adesso, sognare non sarebbe stato proibito !!!!!!!! L’appuntamento per tutti gli amanti del grande calcio e’ quindi rinviato alla prossima estate.
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